La chiesa vecchia
Le prime notizie certe e sicure sulla parrocchia di Bojon risalgono al 1489 quando il 29 Settembre il Vescovo di Padova Pietro Barozzi visita la piccola parrocchia. Nel rapporto del Vescovo si scopre prima di tutto che la Chiesa di S. Nicola di Bojon (villae Boyonj) è una Cappella della Pieve di Corte; è larga 5 passi (circa 5,5 m) alta fino al tetto piedi 12 (circa 4,2 m) e lunga passi 8 (8,8 m). Ha una cappella verso oriente con un Altare, a sinistra c'è un altro altare e un altro ancora addossato alla parete settentrionale; nessuno degli altari è consacrato e tutti sono senza titolo.
Altre notizie certe sulla chiesa si hanno solo dopo 82 anni, tanto il tempo passato tra una visita pastorale e l'altra, avvenuta il 2 luglio 1571 dal Vescovo Nicolò Ormanetto. Il 4 Giugno 1669 visita la parrocchia il Vescovo Gregorio Barbarigo. Visita tutta la Chiesa, malamente coperta: ordina che entro un mese siano sostituite le travi corrose e sia preparato un nuovo tetto. Il 25 Maggio 1738 visita la Chiesa il Vescovo di Padova Giovanni Minotto Ottoboni. Dopo la Chiesa, visita la Dottrina Cristiana, la trova bene ordinata e per questo loda la diligenza del Parroco. Solo nella relazione del Parroco, don Domenico Trevisan, rilasciata al Vescovo in occasione della visita, si conoscono i titoli degli altari presenti nella Chiesa: oltre al Maggiore, a quello di S. Nicolò e della Beata Vergine Maria, sussistono altri due altari, uno sotto il titolo della Santissima Vergine del Carmine, l'altro sotto il titolo di S. Pietro d'Alcantara. Il Vescovo di Millo Antonio Polin ausiliare di Federico Manfredini, Vescovo di Padova, nella sua visita del l'8 marzo 1875 trova una Chiesa tutta nuova, ordinata e in perfetto stato. Secondo altre fonti la Chiesa fu benedetta sempre il 18 Ottobre 1866 ma dal Vicario Foraneo Arciprete Protonotario Apostolico di Piove di Sacco Don Michele Pizzocchero.
La chiesa nuova
Le prime notizie sulla nuova Chiesa, quella attuale, si hanno nei documenti riguardanti la visita pastorale del 1875 e del 1885.
(1885)…fu fabbricata questa Chiesa, fino alle fondamenta tutta nuova, nell'anno 1866, dal Comune di Campolongo Maggiore, sotto il Parroco Agostino Zanella; fu cangiata la direzione della Chiesa a mezzogiorno, mentre la Chiesa vecchia era verso ponente. Questo tempio bello ed elegante nella sua forma, non è ancora consacrato, ma soltanto benedetto.
(1875) Gli Altari sono tre di pietra. L'Altare Maggiore, intitolato a S. Nicolò da Bari, in statua di legno posta in Coro in una nicchia. Il secondo è intitolato alla B.V. dei Carmini, in statua, in nicchia. Il terzo è intitolato ad onore di S. Giuseppe, di S. Antonio di Padova e di S. Valentino Prete Martire, in una sola Pala, tutta a spese dell'ultimo Parroco di Bojon, Don Agostino Zanella. I confessionali sono due, muniti dell'effige di Gesù Cristo Crocifisso; vi è il Pulpito fatto nell'anno 1867 e l'Organo fatto nell'anno 1874. Il campanile è quello della Chiesa vecchia col castello delle campane nuovo, fatto nell'anno 1873. Le campane sono due, la maggiore più vecchia benedetta dal Beato Gregorio Barbarigo.
(1885) Nessun Corpo Santo possiede questa Chiesa, solamente Reliquie, per esempio di Maria Vergine, di S. Antonio, di S. Giuseppe, di S. Valentino, di S. Apollonia, di S. Biagio, di S. Agata, di S. Pietro Apostolo, di S. Lucia, di S. Nicolò, reliquie tutte munite della propria autentica. Vengono esposte queste Reliquie nel giorno del Santo di ciascheduna in particolare.
Altre notizie sulla Chiesa si hanno solo nella relazione della visita pastorale del 1930:…negli anni 1897-98 il Parroco Turra fece eseguire da Demetrio Alpago le pitture del soffitto. Nel 1910 il Parroco Dal Prà fece fare il pavimento e negli anni 1923-24 il Parroco Spada fece dare il marmorino alla facciata e una ripulitura ai dipinti.
1966. La Chiesa cambia volto
Nel 1966 il Parroco Don Gaspare Alberton da il via ai lavori di adeguamento della Chiesa secondo gli indirizzi della riforma liturgica conciliare. Dei lavori eseguiti se ne trova documentazione nella relazione della Visita Pastorale del 1968 del Vescovo Bortignon:
…è stato costruito ex novo l'Altare del sacrificio con la Sede Presidenziale e gli amboni; sono stati fatti pure tre Confessionali e il Battistero; è stato rimesso a nuovo l'Organo con l'ampliamento della Cantoria; furono costruite ex novo tre bussole per le tre porte tutte fatte ex novo; fu restaurato e fortificato il Campanile romanico del '300; con il vecchio Altare Maggiore fu costruita la Custodia del Ss.mo in una capellina laterale aperta sul presbiterio e dalla parte opposta verso la Sacrestia, fu costruita un'altra capellina, pure aperta sul presbiterio con un altarino della Madonna. Venne costruito ex novo il pavimento del presbiterio e delle due capelline laterali, venne ripassato tutto il pavimento della navata. Fu fatta la tinteggiatura interna ed esterna di tutta la chiesa, ispirata a sobrietà e funzionalità. Fu rifatto ex novo l'impianto di illuminazione, dell'altoparlante e del riscaldamento. Fu ripassato tutto il tetto e furono aggiunte due costruzioni laterali per i Confessionali, per il battistero, per le capelline e per le bussole delle porte laterali senza alterare la linea primitiva della Chiesa ormai centenaria. Il tutto fu eseguito dopo serio e lungo studio, con l'appoggio dei tre architetti riuniti di Padova: Faggian, Corsini e Guggia; dello scultore Rebesco, della Ditta fratelli Menin di Padova, del marmista Dozzan e soprattutto con l'appoggio e l'approvazione di S.Ecc.Mons. Vescovo. La Chiesa così sistemata fu solennemente consacrata da S.Ecc.Mons. Girolamo Bartolomeo Bortignon, Vescovo di Padova il 12 marzo 1967. Oggetto di valore artistico è una tela del Tizianello, raffigurante la Discesa dello Spirito Santo, restaurata dal Prof. Lazzarini di Padova ed esposta nella capellina del Battistero. La casa Canonica è nuova, funzionale e intonata alla Chiesa. Del vecchio Altare dei Santi Giuseppe, Antonio di Padova e Valentino fu conservato il dossale che servì per incorniciare il quadro del Titolare S. Nicola sopra la Sede presidenziale.
La chiesa oggi
Al suo arrivo il 10 Ottobre 1976, il Parroco Don Luigi Turra trova la chiesa in buono stato ma forse un po' troppo "spoglia", eredità lasciata dai lavori eseguiti nel 1966.
Nel 1981 in occasione della dipintura interna (necessaria a causa dell'annerimento delle pareti dovuto al riscaldamento e al fumo delle candele), la Chiesa si arricchisce di una decorazione sobria e decorosa realizzata dal decoratore Salmaso Sante di Padova: con qualche linea di colore la chiesa risulta essere molto più accogliente.
Nel 1989 viene restaurata la maestosa e monumentale facciata della chiesa ridotta in cattivo stato. Nell' occasione viene ripassato anche il coperto. Vengono restaurate anche le statue poste sulla parte superiore della facciata, statue di San Nicola, di San Giuseppe e di Sant'Antonio. L'inaugurazione avviene il 24 dicembre 1989.
Nel 1998 vengono ritrovati nella soffitta della canonica gli originari quadri e candelieri della via crucis: tele, cornici e candelieri dimenticati dal tempo, mal ridotti, impolverati tolti dalla chiesa nel 1967 per sostituirli con piccole sculture in legno che rappresentavano le varie stazioni. Si decide di ripristinare questo prezioso bene: le tele vengono ripulite, le cornici restaurate accuratamente nei minimi particolari, i pezzi mancanti delle decorazioni ricostruiti interamente a mano dal restauratore locale Gastaldi Maurizio.
Nella Pasqua del 1999 la chiesa riacquista un bene che le era stato tolto: le bellissime stazioni della via crucis vengono riposte dove erano in origine andando a sostituire le piccole sculture lignee che trovano posto nella chiesetta "Madonna di Lourdes" in via Rivelli.
Nell'inverno del 2000 iniziano i lavori interni di restauro, dipintura, decorazione della chiesa: i lavori hanno rilevato realtà architettoniche ed artistiche della chiesa non rilevabili nello stato in cui si trovava. Lo studio svolto ha evidenziato che sovrastrutture pittoriche e usura del tempo avevano oscurato la purezza del disegno e delle decorazioni della Chiesa; dette sovrastrutture andavano a falsare la realtà degli stessi materiali usati a tal punto che si pensava ad esempio che la base in pietra di Nanto delle lesena, fossero invece di stucco. Si è scoperto che le cornici dei capitelli delle lesene erano non di gesso lisciato ma formate da ovuli dorati scolpiti a mano. Con molta pazienza si è allora tolto lo spesso strato di gesso e stucco e riportati gli ovuli alla luce, la doratura è stata eseguita con opportune tecniche per ottenere l'effetto brunitura tipico della doratura su pietra. Con il ripristino della doratura anche gli altri elementi della Chiesa hanno ricevuto luce e preziosità. Sono state restaurate anche le formelle dipinte ad olio che ornavano la maestà della Schola Cantorum e dell'organo; lo sporco e la patina del tempo erano notevoli: con specifiche sostanze lo sporco è stato asportato progressivamente fino ad arrivare alla pittura originale, si è passati poi al ravvivo dei colori e alla loro fissatura. Il risultato è alla vista di tutti: figure nitide e colori luminosi (si veda la pagina "Arte in Parrocchia").
Oltre ai lavori di restauro e
decorazione è stato lucidato il pavimento e rifatto l'intero
impianto sonoro e regolato e riposizionato l'impianto
di illuminazione (rifatto completamente nel 2000). La Chiesa così
rimessa a nuovo fu solennemente inaugurata dal Vescovo Antonio Mattiazzo in
occasione della sua Visita Pastorale nella parrocchia nel Maggio del 2001.